Noodles Journal

Solo il mio modo di vedere le cose

Le notti difficili (Dino Buzzati, 1971)

Un bel po’ di anni fa lessi questo racconto di Buzzati che fu una vera rivelazione per il sottoscritto e da allora è rimasta una delle storie letterarie cui sono più legato (a me poi mettimi davanti intrecci sul tempo perduto e mi conquisti subito). Per anni avevo cercato, ma senza un vero impegno, devo ammetterlo, la raccolta che conteneva quella perla, sfogliando in libreria tutti gli indici delle raccolte dello scrittore, ricerca infruttuosa. Finché un amico buzzatiano convinto non mi rivelò che quel microracconto apparteneva a una “micro-sezione” più ampia, intitolata “Solitudini” e che si trovava ne Le notti difficili. E pure quando lo seppi, ci misi un altro po’ di tempo a comprarlo, il libro e ancor più poi a leggerlo. Spesso devi aspettare che si crei il momento giusto nell’intercapedine del tempo che leghi te e un determinato testo… Le storie di Buzzati sono davvero uniche nel panorama letterario italiano, figlie delle atmosfere di Poe e del gusto italiano per lo sberleffo. Alcuni racconti sono un po’ prevedibili e altri sembrano costruiti solo per giungere al coup de théàtre finale, ma i migliori (e ce ne sono tanti) trasmettono un’inquietudine unica, uno sguardo rovesciato eppure possibilista. Questo perché il fantastico buzzatiano è in realtà fortemente legato alla realtà. Una sorta di realismo magico, o di “giornalismo magico”: Buzzati riversa la sua quarantennale esperienza da cronista attraverso lo strabismo critico della letteratura fantastica, un’apparente contraddizione che da frutti prelibatissimi. Ultimo libro del suo autore, che reca in sé quella malinconia rassegnata di chi sa di essere condannato (molti i racconti a tema), è forse anche uno dei suoi più rappresentativi. La stortura, la sfasatura paranormale serve soprattutto a leggere la realtà sotto occhi diversi, sotto quella diversità che forse è anche l’unica in un mondo impazzito e tecnologico, frenetico e multiforme qual è il nostro. Da questo punto di vista Buzzati fu un vero profeta, con ironia e distacco, senza prendersi troppo sul serio, come tutti i grandi fine umoristi della nostra letteratura (prima o poi dovrò pur decidermi a regalarmi i libri di Flaiano).

4 risposte a “Le notti difficili (Dino Buzzati, 1971)

  1. Menzinger 11 novembre 2009 alle 14:11

    Autore affascinanre, di cui dovrei completare la lettura. Il tempo affascina anche me. Ne parlo anche nell’ultimo post.

  2. utente anonimo 11 novembre 2009 alle 21:09

    Ne avevo scritto tanto tempo fa. Adoro Buzzati.

    MissBlum

  3. Tessy84 11 novembre 2009 alle 23:10

    Si, vabbuò. Ma secondo te lo devo cambiare il template del blog?

  4. latendarossa 11 novembre 2009 alle 23:51

    Bellissima recensione, viva il realismo magico, e Buzzati è un grande! Se fossimo su tumblr cliccherei sul cuoricino e ti tumblurellerei.

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